La metatarsalgia è una condizione clinica dolorosa che interessa l’avampiede ed è suddivisa in “meccanica”, determinata da un sovraccarico funzionale dei metatarsi centrali e “neurogena”, causata invece dal Neuroma di Morton.
METATARSALGIA E IL NEUROMA DI MORTON
La Metatarsalgia Meccanica
È una condizione molto comune che si può presentare isolata oppure molto più frequentemente associata a patologie come Alluce Valgo, Alluce Rigido o deformità come il Piede Cavo.
Clinicamente si manifesta con dolore plantare durante la deambulazione e comparsa di ipercheratosi plantare, ovvero di callosità plantare in corrispondenza della testa metatarsale.
Con il progredire della patologia, possono comparire dita a martello o “in griffe”, come conseguenza dello squlibrio tra tendini estensori ed flessori delle dita, che possono successivamente diventare rigide e non correggibili se non chirurgicamente.
All’esame obbiettivo il dolore viene evocato dalla palpazione delle teste metatarsali.
La radiografia in carico del piede risulta fondamentale per completare la visita specialistica, in quanto permette di valutare le eventuale cause scatenanti la metatarsalgia, come l’ipermetrie dei metatarsi centrali, deformità come il Piede Cavo, la presenza di Alluce Valgo o Alluce Rigido.
Clinicamente si manifesta con dolore plantare durante la deambulazione e comparsa di ipercheratosi plantare, ovvero di callosità plantare in corrispondenza della testa metatarsale.
Con il progredire della patologia, possono comparire dita a martello o “in griffe”, come conseguenza dello squlibrio tra tendini estensori ed flessori delle dita, che possono successivamente diventare rigide e non correggibili se non chirurgicamente.
All’esame obbiettivo il dolore viene evocato dalla palpazione delle teste metatarsali.
La radiografia in carico del piede risulta fondamentale per completare la visita specialistica, in quanto permette di valutare le eventuale cause scatenanti la metatarsalgia, come l’ipermetrie dei metatarsi centrali, deformità come il Piede Cavo, la presenza di Alluce Valgo o Alluce Rigido.

Il Neuroma di Morton
Il neuroma di Morton si caratterizza per essere un aumento di volume (ipertrofia) del nervo interdigitale, in seguito a stimolo irritativo cronico.
La sede tipica del Neuroma di Morton è il terzo spazio inter-metatarsale, tra terzo e quarto metatarso.
Aumentando di volume poco prima della sua biforcazione, il nervo interdigitale viene compresso dai metatarsi determinando il tipico dolore urente associata a scosse (parestesie) a livello del terzo e quarto dito.
All’esame obbiettivo il dolore viene evocato dalla palpazione dello spazio inter-metatarsale e mediante la compressione del piede (“Moulder Test”).
A differenza della metatarsalgia meccanica, la callosità plantare è assente, il dolore è limitato allo spazio inter-metatarsale ed è peggiorato dall’utilizzo di scarpe strette.
La radiografia in carico del piede in carico rimane fondamentale perché permette di fare diagnosi differenziale con la metatarsalgia meccanica.
La risonanza magnetica o l’ecografia, sebbene risultino più specifiche per la valutazione de tessuti molli, sono molto spesso poco indicative e con elevato rischio di falsi positivi.
La sede tipica del Neuroma di Morton è il terzo spazio inter-metatarsale, tra terzo e quarto metatarso.
Aumentando di volume poco prima della sua biforcazione, il nervo interdigitale viene compresso dai metatarsi determinando il tipico dolore urente associata a scosse (parestesie) a livello del terzo e quarto dito.
All’esame obbiettivo il dolore viene evocato dalla palpazione dello spazio inter-metatarsale e mediante la compressione del piede (“Moulder Test”).
A differenza della metatarsalgia meccanica, la callosità plantare è assente, il dolore è limitato allo spazio inter-metatarsale ed è peggiorato dall’utilizzo di scarpe strette.
La radiografia in carico del piede in carico rimane fondamentale perché permette di fare diagnosi differenziale con la metatarsalgia meccanica.
La risonanza magnetica o l’ecografia, sebbene risultino più specifiche per la valutazione de tessuti molli, sono molto spesso poco indicative e con elevato rischio di falsi positivi.
Il Trattamento Conservativo delle Metatarsalgie
Nelle metatarsalgie meccaniche il trattamento di scelta è sicuramente l’uso di plantare con lo scopo di scaricare le teste metatarsali.
Nella maggior parte dei casi, garantisce un sollievo per il paziente e può essere associato a terapia anti-infiammatoria, applicazione di ghiaccio esercizi di stretching e terapie fisiche come la Tecarterapia.
In caso di Neuroma di Morton, il plantare non risulta una scelta adeguata, in quanto la riduzione di spazio all’interno della scarpa peggiora la sintomatologia.
Possono essere presa in considerazione un eventuale ciclo di infiltrazione con corticosteroide per ridurre lo stato infiammatorio cronico a carico del nervo interdigitale, sebbene realmente efficace solo nei casi di neurite e non di Neuroma.
Nella maggior parte dei casi, garantisce un sollievo per il paziente e può essere associato a terapia anti-infiammatoria, applicazione di ghiaccio esercizi di stretching e terapie fisiche come la Tecarterapia.
In caso di Neuroma di Morton, il plantare non risulta una scelta adeguata, in quanto la riduzione di spazio all’interno della scarpa peggiora la sintomatologia.
Possono essere presa in considerazione un eventuale ciclo di infiltrazione con corticosteroide per ridurre lo stato infiammatorio cronico a carico del nervo interdigitale, sebbene realmente efficace solo nei casi di neurite e non di Neuroma.
Il Trattamento Chirurgico delle Metatarsalgie Meccaniche
La chirurgia diventa una valida opzione per la risoluzione delle metatarsalgie meccaniche, nel caso in cui il plantare non abbia sortito alcun beneficio oppure solo per un breve periodo.
La correzione chirurgica dei metatarsi prevede un’osteotomia di arretramento delle teste metatarsali che vengono in questo modo scaricate.
Viene eseguita mediante chirurgia percutanea.
Frequentemente sono associate altri interventi come all’Alluce Valgo o all’Alluce Rigido, al fine di correggere tutte le deformità biomeccaniche dell’avampiede, responsabili della sintomatologia dolorosa.
La correzione chirurgica dei metatarsi prevede un’osteotomia di arretramento delle teste metatarsali che vengono in questo modo scaricate.
Viene eseguita mediante chirurgia percutanea.
Frequentemente sono associate altri interventi come all’Alluce Valgo o all’Alluce Rigido, al fine di correggere tutte le deformità biomeccaniche dell’avampiede, responsabili della sintomatologia dolorosa.
Il Trattamento Chirurgico del Neuroma di Morton
Ad oggi consiste nell’asportazione del neuroma, ovvero “neurectomia” del nervo interdigitale, fino biforcazione distale, mediante una piccola incisione dorsale (3 centimetri circa).
Proprio per la rimozione, in alcuni pazienti possono insorgere alcune alterazioni della sensibilità a carico del terzo e quarto dito nei primi mesi dopo l’intervento.
Proprio per la rimozione, in alcuni pazienti possono insorgere alcune alterazioni della sensibilità a carico del terzo e quarto dito nei primi mesi dopo l’intervento.
Il post operatorio delle metatarsalgie meccaniche
L’intervento viene eseguito in anestesia locoregionale (blocco alla caviglia) e il paziente può essere dimesso anche in giornata, in regime di day surgery.
Uscito dalla sala operatoria, il paziente avrà un bendaggio funzionale da non rimuovere per 15 giorni. Viene concesso carico immediato e il paziente potrà camminare per piccoli spostamenti con apposita scarpa piana post operatoria, da tenere per 30-45 giorni.
A 15 giorni il paziente esegue il primo controllo , in cui vengono rimossi i punti ed eseguito un secondo bendaggio funzionale più leggero.
A 30 giorni si esegue il secondo controllo con radiografia del piede operato in carico, viene rimosso definitivamente il bendaggio e la scarpa post operatoria, potendo quindi passare ad una calzatura comoda.
È consigliabile eseguire un ciclo di magnetoterapia (è possibile noleggiare le apparecchiature a domicilio) e di idrokinesiterapia (camminare in acqua) per ridurre il gonfiore e riprendere a camminare gradualmente in maniera normale.
Il paziente può riprendere l’attività fisica a 3 mesi dall’intervento, dopo visita di controllo con nuova radiografia in carico del piede, sebbene i tempi di recupero possano variare da individuo a individuo.
Durante il periodo post operatorio, le alterazioni della sensibilità e Il gonfiore del piede possono persistere per un periodo più o meno variabile dopo i 3 mesi.
Uscito dalla sala operatoria, il paziente avrà un bendaggio funzionale da non rimuovere per 15 giorni. Viene concesso carico immediato e il paziente potrà camminare per piccoli spostamenti con apposita scarpa piana post operatoria, da tenere per 30-45 giorni.
A 15 giorni il paziente esegue il primo controllo , in cui vengono rimossi i punti ed eseguito un secondo bendaggio funzionale più leggero.
A 30 giorni si esegue il secondo controllo con radiografia del piede operato in carico, viene rimosso definitivamente il bendaggio e la scarpa post operatoria, potendo quindi passare ad una calzatura comoda.
È consigliabile eseguire un ciclo di magnetoterapia (è possibile noleggiare le apparecchiature a domicilio) e di idrokinesiterapia (camminare in acqua) per ridurre il gonfiore e riprendere a camminare gradualmente in maniera normale.
Il paziente può riprendere l’attività fisica a 3 mesi dall’intervento, dopo visita di controllo con nuova radiografia in carico del piede, sebbene i tempi di recupero possano variare da individuo a individuo.
Durante il periodo post operatorio, le alterazioni della sensibilità e Il gonfiore del piede possono persistere per un periodo più o meno variabile dopo i 3 mesi.
Il post operatorio del neuroma di Morton
L’intervento è scarsamente doloroso e richiede un breve periodo di riposo (in media 2 settimane) viene eseguito in anestesia periferica (blocco alla caviglia) e il paziente può tornare a casa il giorno stesso dell’intervento in regime di day surgery.
Il paziente potrà caricare immediatamente con la scarpa post operatoria piana.
A 15 giorni viene eseguito il primo controllo per togliere i punti di sutura e il bendaggio, abbandonare la scarpa post operatoria e utilizzare una calzatura comoda.
A 30 giorni viene eseguito il secondo controllo clinico e il paziente può tornare a indossare scarpe più impegnative.
A partire dalla seconda settimana potrà di nuovo guidare la macchina, mentre l’attività fisica potrà essere ripresa gradualmente dalla quarta settimana.
Il paziente potrà caricare immediatamente con la scarpa post operatoria piana.
A 15 giorni viene eseguito il primo controllo per togliere i punti di sutura e il bendaggio, abbandonare la scarpa post operatoria e utilizzare una calzatura comoda.
A 30 giorni viene eseguito il secondo controllo clinico e il paziente può tornare a indossare scarpe più impegnative.
A partire dalla seconda settimana potrà di nuovo guidare la macchina, mentre l’attività fisica potrà essere ripresa gradualmente dalla quarta settimana.